2016 MYANMAR
PROGRAMMA ORIGINALE
Giorno 1, YANGON
Arrivo all’ aeroporto internazionale di Yangon. Mingalabar e benvenuti in Myanmar! L’ex capitale Yangon, conosciuta anche sotto il nome di Rangoon, è la città più grande del Myanmar e continua a essere il più importante centro commerciale del paese e il punto d’arrivo per la maggior parte dei suoi visitatori internazionali. Il passato coloniale e il patrimonio religioso fanno della città uno dei luoghi più affascinanti del sudest asiatico.
Nel pomeriggio, inizia la visita della capitale. Le strade del centro-citta’, che costituiscono la zona piu’ affollata di Yangon, pullulano di gente multicolore : indiani, cinesi, birmani di varie etnie. Data l’ abitudine della gente di vendere e mangiare per la strada, sara’ un tuffo in una sorprendente realta’ multicolore, una umanita’ vivace e comunicativa, che non manchera’ di affascinare. Sia gli uomini che le donne indossano il longyi,una pezza di stoffa colorata annodata in vita e lunga fino alle caviglie, simile al sarong, la maggior parte delle donne ancora oggi porta capelli lunghissimi, spesso sciolti o intrecciati con fiori di gelsomino profumati.
Le visite cominciano con il grande Buddha reclinato (chaukhtatgy), lungo 70 metri, custodito in un grande capannone a forma di pagoda e ai monasteri circostanti dove incontrare i monaci e visionare il loro stile di vita.
Si visitera’ al tramonto, nel suo momento piu’ spettacolare, l’imponente pagoda Shwedagon, il simbolo del Paese, interamente ricoperta d’oro. La pagoda è costruita su una collina alla quale si accede da quattro grandi scalinate, costeggiate da piccoli negozi di artigianato e di oggetti religiosi variopinti. L’ enorme campana dorata di quasi 100 m. d’altezza, coperta da 2 tonnellate d’oro, la cui cupola è tempestata, in cima, da migliaia di diamanti, rubini e zaffiri (se ne contano oltre 6.400) e’ visibile da tutta la città. Nella pagoda, con infiniti spazi dedicati ai riti, vive, giorno e notte, una fervente umanità. Questa visita ci immergera’ nel clima religioso della gente birmana, profondamente credente. E’ una visita che che commuove per il grande spirito religioso che emana.
Giorno 2 , YANGON – BAGO – KYAITHKYIO
Prima colazione. partenza per Kyaikthyio, passando prima per capitale Bago, 80 km nord-est di Yangon. Lungo la strada il mercato dei vasai, e scene dell’entroterra agricolo. Salita al monte visita della “Roccia d’oro”, un monte ritenuto sacro che ha un grosso masso coperto di sfoglie d’oro situato prodigiosamente in equilibrio sul bordo di una roccia. Sulla cima del masso e’ adagiata una piccola pagoda dorata che contiene una reliquia del Buddha. Per salire si prendono dei camion alla base del monte Kyaikhtyio, adibiti al trasporto dei pellegrini, che arrancano sulla tortuosa ascesa, per un avventurosa salita lungo i tornanti.
Giorno 3, KYAIKTHYIO – YANGON
Prima colazione. Da Kyaikthyio rientro a Bago per finire le visite. Visita del buddha sdraiato gigante, “Shwethalyaung”, al rientro a Yangon sosta alla pagoda Kyaik Pun, con i 4 buddha giganti coloratissimi, seduti schiena a schiena. Arrivo a Yangon
Giorno 4, LAGO INLE
Trasferimento in aeroporto e partenza per Heho con volo di linea aerea privata. Arrivo in circa 1 ora, e trasferimento sulle sponde del lago Inle. Partendo dal canale principale navigazione del grande lago a bordo di lance a motore. Il lago di Inle, lungo 22 chilometri e largo 11, è una vera bellezza naturale. In questo luogo unico al mondo, gli 80.000 abitanti dell’‘etnia degli Intha che vuol dire “Figli dell’Acqua”, vivono, lavorano, studiano, pregano: tutto sull’acqua ! Su una superficie di circa 250 km sorgono 17 villaggi la cui principale risorsa e’ l’agricoltura, grazie ad un sistema particolare che e’ l’unico esempio del genere: gli orti galleggianti. E’ stupefacente vedervi crescere zucchine e pomodori!!! Gli Intha inoltre esercitano la loro attività di pescatori con nasse ( trappole coniche) e reti, stando in piedi sulle piccole imbarcazioni e remando con una gamba in modo davvero singolare, tecnica che si è sviluppata a causa della vegetazione che galleggia su tutto il lago, per cui è necessario stare in piedi per aggirare gli ostacoli.
Si osservano i pescatori, i famosi orti e giardini galleggianti, i villaggi sulla sponda, il monastero detto “dei gatti che saltano”, e la grande pagoda dorata Phaung Daw Oo Kyaung. Rientro al tramonto. pernottamento in hotel in chalet fronte lago
Giorno 5 , IL LAGO INLE E LE MISTERIOSE PAGODE DI INTHEIN
Mattina partenza in motolance per la visita delle splendide colline di Inthein, in braccio secondaria del lago. Qui si trovano più di mille pagode risalenti al XIII secolo che circondano un antico monastero. Si raggiunge in motolance attraverso canali rurali, e dopo una breve e interessante camminata, di circa 15 minuti, nel villaggio, le mille pagode abbandonate nella vegetazione tropicale appaiono all’ improvviso. Sono un affascinante insieme in cui passeggiare liberamente, e guardando i raffinati disegni scolpiti, si puo’ fantasticare come era nei giorni del suo splendore, quando era un santuario famoso, visitato dai pellegrini di tutto il Paese, durante l’ impero di Bagan. Si ritorna al pontile attraversando una incredibile foresta di alti bambu’..Si prosegue per i villaggi della parte centrale del lago, il villaggio di Impawkho dove decine di donne lavorano ai telai, quindi si ammirano altri villaggi costruiti sull’acqua, e le famose coltivazioni di frutta e verdura galleggianti sulle acque. Rientro in hotel.
Giorno 6, LE GROTTE DEI 10.000 BUDDHA
Partenza per Pindaya, attraverso vari villaggi dove si vedono contadini delle tribu’ Pa-o dai costumi neri. Arrivo in circa 3 ore. Lungo la strada possibilita’ di fermarsi ai mercati tribali dei 5 giorni, dove si incontrano le colorate etnie del nord del Paese.. Visita di Pindaya, le famose grotte con piu’ di 9000 statue di Buddha. E’ davvvero impressionante camminare tra le stalattiti e stalagmiti osservati dai grandi occhi sereni di migliaia di statue di Buddha, sedute o in piedi…..Nel villaggio, visita alle fabbriche di ombrelli,( in particolare l’arte di fare gli ombrelli per i monaci e’ unica !), della carta. Pernottamento a Kalaw.
Giorno 7, DALLE MONTAGNE DELLO STATO SHAN ALLE PIANURE DEL CENTRO BIRMANIA ( OVERLAND DA PINDYA/KALAW A MANDALAY)
Se c’e’ il mercato tribale, passeggiata la mattina presto. Partenza per il trasferimento a Mandalay. Si passa per localita’ con splendidi paesaggi di montagna fino a raggiungere le strade del centro Birmania, attraverso campi coltivati e villaggi con le caratteristiche casette di legno su palafitte, ed i cortili popolati da galline, anatre, bufali… Arrivo a Mandalay nel pomeriggio. Resto della giornata relax, piscina, passeggiate individuali.
Giorno 8 , AMARAPURA, IL PONTE DI TEK le colline di Sagaing
Visita di Amarapura, antica capitale sulla costa orientale del fiume Irrawaddy a pochi Km da Mandalay. Vi si visita il più grande monastero del Paese, il Mahagandhayon che ospita 1000 monaci.
In Myanmar i monaci sono circa un milione, molti dei quali temporanei, per periodi che variano da qualche settimana a qualche anno….. Tutti i maschi cominciano il noviziato intorno ai nove anni con una cerimonia d’iniziazione, chiamata shinpyu. Non ci sono voti “eterni” da prendere e i pongyi possono lasciare l’ordine in ogni momento. Coloro che intendono dedicare tutta la vita al sangha, l’ordine dei monaci buddhisti, devono osservare tre regole fondamentali: la rinuncia ad ogni possesso terreno, la promessa di non fare alcun male a nessun essere vivente e il celibato. Il pongyi vive di elemosina e il cibo che riceve in offerta la mattina è il solo vero pasto della giornata, che deve consumare prima di mezzogiorno; si rade completamente testa e corpo e dedica tutta la sua vita alla meditazione, allo studio delle scritture pali e all’insegnamento….
Li’ accanto, il vecchio ponte pedonale tutto in legno di tek chiamato U Bein, lungo 2 km. Ancora oggi è il ponte in tek più lungo del mondo dove passeggiano monaci, anziani, e giovani coppie, in un’atmosfera di grande serenita’. proseguimento per Ava e quindi per le colline di SAGAING, ricoperte di templi monasteri e pagode.
Giorno 9, MINGUN e il BUDDHA DALL’ARAKHAN E IL PALAZZO D’ORO
Dopo la prima colazione trasferimento al molo per l’ escursione a Mingun in barca locale. Piacevole navigazione e scoperta del possente fiume Irawaddy e della vita lungo il fiume. Sbarcati a Mingun, con una piacevole passeggiata visita dei i vari siti : primo, la stupefacente base di quella che, nei progetti del megalomane re Bodawpaya, doveva essere la più grande pagoda del mondo ( 153 metri di altezza!) La costruzione fu bloccata alla morte del re, e poi abbandonata dopo un terremoto. Ne resta cosi’ il più grande mucchio di mattoni del mondo, alto 50 metri e largo oltre 70. Proseguiremo la visita di Mingun ammirando la famosa campana che nel 1790, il re Bodawpaya, fece fondere per destinarla alla pagoda. Pesa 90 tonnellate e si dice sia la più grande del mondo. Quindi visita della bianca pagoda costruita a spirali per rappresentare il mitico Monte Meru. Dopo una passeggiata nel villaggio rientro a Mandalay, sempre in barca. Nel pomeriggio visita della pagoda Mahamuni con la grande statua bronzea ricoperta d’oro del Buddha proveniente da Mrauk U. Tempo per shopping al mercatino sottostante, ricco d’artigianato locale. Visita all’ ultima testimonianza degli splendori del regno, il Monastero Shwenandaw, dai bellissimi intarsi di legno. L’edificio originale, il cui nome significa “Palazzo d’Oro”, era l’appartamento privato di re Mindon. Alla sua morte avvenuta nel palazzo, il figlio Thibaw ( lo sfortunato ultimo re) decise di smantellarlo per ricostruirlo ai piedi della Mandalay Hill e farne un luogo di meditazione. Il monastero, un meraviglioso esempio di arte tradizionale birmana, è anche l’unico superstite degli edifici del Palazzo Reale andati completamente distrutti durante la seconda guerra mondiale. Si conclude con panorama su tutta la citta’, dalla collina di Mandalay.
Giorno 10, MANDALAY—MONYWAR
Partendo per una stretta strada costeggiata da paesaggi rurali ed aride piane, sostando per godere della bella vista delle pagode di Sagaing, si arriva a Monywar, una delle zone più interessanti distante solo 140 km da Mandalay ( 3 ore circa di strada) , che, poco frequentata dal turismo di massa, mantiene il fascino del luogo ancora vergine. Visita dello splendido santuario rupestre di Powing Taung: mille grotte scavate in colline di arenaria, quattromila Buddha, un mistero! E’ un sito immenso (oltre 50 ettari), luogo di culto della fede buddhista somiglia ad un alveare dove i fedeli giungono a meditare seguendo i passi del Buddha.
Giorno 11, MONYWAR- PAKOKKU-BAGAN
Prima colazione. Visita di Tanbodday, la pagoda che ospita nelle sue nicchie più di 500 mila statue di buddha, disposte in file orizzontali e verticali. Questa pagoda non ha uguali in tutto il paese. Trasferimento in pullman a Pakokku, in circa 4 ore. Si attraversa la zona arida del centro Birmania, il fiume Chidwin e interessanti panorami passando per i villaggi locali. Arrivo a Pakokku città famosa per le piantagioni di tabacco e per la sua lavorazione; di proprietà dello stato sono le fabbriche di sigarette, mentre i sigari sono prodotti da artigiani locali. Anche le tessiture di cotone sono note e diffuse in città, qui sono presenti le fabbriche di abiti per tutti i vari ministeri della Birmania ognuno con un proprio stile. Proseguimento per il molo e battello fino a Bagan lungo il fiume Irawaddy. Arrivo a Bagan nel pomeriggio, pernottamento in hotel a Bagan.
Giorno 12, BAGAN
Intera giornata visita di Bagan la localita’ piu’ affascinante della Birmania, una delle meraviglie del mondo, e definita patrimonio culturale mondiale dall’Unesco.
Questa stupefacente zona archeologica pianeggiante, che copre una superficie di 40 kmq. lungo un’ansa dell’Ayeyarwady, è una delle più ricche dell’Asia. Capitale dell’impero birmano per oltre due secoli, fu fondata nel 1044 da re Anawrahta, artefice dell’unificazione politica e culturale del Paese. Fu però solo dopo la conquista del regno Mon nel 1057 che Bagan raggiunse l’apice del suo splendore. Anawrahta riportò da Thaton non solo le sacre scritture Theravada, ma anche il re deposto Manuha con tutta la sua corte di architetti, artisti e artigiani. Questo diede inizio a una spinta religiosa e creativa che portò alla costruzione di migliaia di templi i cui muri interni erano per la maggior parte decorati da splendidi affreschi. Nel 1287 giunsero le orde di Mongoli che dettero alle fiamme la città; gran parte degli edifici, in legno, andarono bruciati. Ciò che non fecero i mongoli lo fece il terremoto del 1975, e dell’antico splendore oggi restano solo gli edifici in pietra.
Sosta presso il colorato mercato tipico Nyaung-oo, visita della zona archeologica e alle pagode piu’ importanti e e scenografiche, come la splendida Shwezigon pagoda, il cui stupa e’ diventato il prototipo per tutte le altre pagode in Birmania, il tempio in stile indiano Gubyaukgyi, costruito nel 1113, adorno internamente di affreschi raffiguranti la storia di Buddha. Un’altro dei templi piu’ suggestivi che si visitera’ e’ Ananda risalente al 1100, voluto dal re Kyanzittha, figlio di Anwaratha. Costruito con bianche guglie a voler simboleggiare le cime inevate delle montagne Himalayane, ospita all’interno 4 statue di Buddha in piedi, alte 9 metri. E’ un magnifico esempio dell’arte Mon, e presenta la struttura a croce greca. Si visitera’ anche il particolare tempio Manuha, Secondo la leggenda questa pagoda venne costruita nel 1059 da Manuha, il re mon fatto prigioniero da Anawratha dopo la conquista di Thaton, per rappresentare la sua insofferenza alla reclusione. All’interno, le tre statue del Buddha seduto che guardano l’ingresso dell’edificio e quella reclinata in nirvana nel retro, schiacciate dai muri che le circondano, simboleggiano la tensione e la sofferenza sopportate da Manuha.Pomeriggio proseguimento della visita di Bagan che includera’ anche un laboratorio della lacca, prodotto artigianale magnifico tipico di Bagan, e altri templi importanti e scenografici. pernottamento a Bagan.
Giorno 13, BAGAN
Continua la visita di Bagan con altre spettacolari templi e pagode, come il tempio di Thatbyinnyu. Il suo nome significa “onnisciente”, uno degli attributi del Buddha. Innalzato a metà del XII sec. da Alaungsithu raggiunge i 60 m. d’altezza ed è uno degli edifici più alti della piana da dove, prima del 1994, si poteva godere di uno dei panorami più belli. Si dice che la piccola pagoda adiacente, la Tally, sia stata costruita mettendo da parte un mattone per ogni diecimila usati nella costruzione di Thatbyinnyu.Visita di altri templi e pagode scenografiche.Nel pomeriggio si visita il villaggio di Minnanthu, dove si trovano pagode dagli importanti affreschi e fuori dai normali circuiti turistici, in un ambiente rurale di grande serenita’. pernottamento a Bagan.
Giorno 14, MONTE POPA OLIMPO DEI NAT
Visita del Monte Popa. Nel pomeriggio trasferimento in aeroporto e volo per Yangon , arrivo e trasferimento , sistemazione in hotel pernottamento
La Birmania è costellata da un’infinità di pagode erette nel corso dei secoli
da generazioni di fedeli,
ma quel che resta maggiormente impresso a chi visita
questo meraviglioso Paese
è il sorriso e la cordialità della gente,
che dimostra una sconcertante serenità anche nelle presenti difficoltà in cui vive….
In questo sorriso sta la testimonianza più profonda della loro fede.